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giovedì 23 gennaio 2014

ALCUNE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO CONTABILE



Considerato che per convenzione la nascita dell’azienda ha una durata infinita, allora è necessario, da un punto di vista contabile,  frammentare in più periodi l’arco di vita aziendale, questi periodi possiamo chiamarli esercizi amministrativi che hanno la durata di un anno. Alla fine di ogni esercizio, bisognerà chiudere i conti per quell’anno e riaprirli in funzione dell’anno successivo.
Con tale operazione il conto economico costituito dalle contrapposte sezioni dei costi e dei ricavi si azzera ogni anno esprimendo per differenza il risultato economico di esercizi, il quale rappresento la medesima differenza  tra attivo e passivo dello stato patrimoniale, verrà traghettato da questo nell’esercizio successivo.
Il problema periodico a cui si va incontro ogni anno, è lo sfasamento temporale generato dalla differenza tra la componente finanziaria delle entrate e delle uscite monetarie e la componente economica del sistema a costi e ricavi determina a fine esercizio la necessità di una serie di scritture definite di assestamento. Queste scritture riguardano integrazioni e rettifiche di valori.
Le principali scritture rilevano degli interessi attivi e passivi di competenza, dei costi e ricavi ancora da fatturare, lo stralcio di crediti e debiti inesistenti, la rilevazione della quota di accantonamento di fine rapporto del personale dipendente, la svalutazione dei crediti, la rilevazione dei ratei e risconti, l’accantonamento al fondo rischi e al fondo oneri futuri, la rilevazione delle rimanenze di magazzino, la rilevazione degli ammortamenti.
Diamo una lucidata alle scritture di assestamento più “inflazionate”:
I RATEI E I RISCONTI:
I Ratei integrano, quindi aggiungono, quote di costi e ricavi all’esercizio in chiusura. Sono quote di Entrate e di Uscite future relative a ricavi e costi già maturati ma non ancora rilevati, che avranno la loro manifestazione finanziaria nell’esercizio successivo.
Nella sezione del Dare l’azienda aggiunge quote di ricavi. Con il rateo passivo (in Avere) l’azienda aggiunge quote di costi.
Es. al 31/12/n : interessi passivi @ Ratei passivi.
I Risconti sono operazioni di rettifica, sottraggono quote di costo e ricavi dell’esercizio in chiusura. I risconti sono quote di costi e ricavi aventi manifestazione finanziaria anticipata nell’esercizio in chiusura, già rilevati contabilmente ma non ancora maturati per competenza economica.
Con il risconto attivo ( in dare) l’azienda sottrae quote di costi, con il risconto passivo l’azienda sottrae quote di ricavo ( in avere).
Es. Risconti attivi @ Premi assicurativi

SVALUTAZIONI POSTE ATTIVE
A fine anno occorre anche rettificare il valore dei crediti iscritti in bilancio.
Invero, su di essi grava un “rischio di inesigibilità” che può condurre alla loro mancata o parziale riscossione.
L’amministratore prudente, pertanto, stimata l’entità del rischio in oggetto, provvede a stanziare un apposito fondo di svalutazione, onde tenere conto di tale eventualità1.
Pertanto, analogamente al caso precedente, verrà stanziato un apposito accantonamento a fronte della creazione (o incremento) di uno specifico fondo di
rettifica.
Anche in questa circostanza, tale fondo assume la natura della voce a cui si riferisce.
Ne deriva che, se esso rettifica un conto numerario (quale “crediti verso clienti”)
assumerà natura numeraria, mentre se rettifica un conto derivato finanziario (un credito di finanziamento), assumerà natura finanziaria.
Es. Svalutazione crediti @ Fondo Svalut. Crediti

FATTURE DA EMETTERE E DA RICEVERE
La rilevazione fatture da emettere e da ricevere avviene per i beni che no sono ancora stati fatturati ma c’è la bolla di consegna. Ciò vale anche per le prestazioni di servizio.
Per le fatture da ricevere al 31/12: Merci c/acquisto  @ Fatture da ricevere
Per le fatture da emettere al 31/12: Fatture da emettere @ merci c/vendita.

Nel periodo successivo, quando arriverà la fattura, bisogna integrare l’iva e azzerare le conti aperti :


Ricevuta fattura 1/01:  Fatture da ricevere (Dare)
                                     iva n/credito (Dare)
                                      Debiti v/fornitore (Avere)

Emessa fattura 1/01:     Crediti v/clienti (Dare)
                                     Iva n/debito (Avere)
                                      Fatture da Emettere (Avere).


Per un maggiore approfondimento sulle fatture da emettere e ricevere CLICCA QUI

RILEVAZIONE DEGLI AMMORTAMENTI
La procedura dell’ammortamento è prescritta dal Codice Civile cc 2426, ai fini della redazione del bilancio d’esercizio. Altra cosa è l’ammortamento dettato dal legislatore fiscale, il quale si applica in sede di determinazione della base imponibile ai fini della liquidazione delle imposte. Quello civilistico è libero; quello fiscale deve essere determinato in base a precise aliquote di ammortamento previste dal fisco (pubblicate con decreto ministeriale ogni anno), che indicano la quota massima deducibile ai fini della determinazione del reddito d’impresa fiscalmente imponibile.
Molto spesso le aziende ritengono le aliquote fiscali adeguate anche sul piano civilistico e le utilizzano, ma lo fanno per libero arbitrio.
Nell’esercizio in cui il bene viene acquistata o prodotto è possibile applicare una aliquota di ammortamento ridotta, pari al 50 % all’aliquota ordinaria stabilita dalla legislazione fiscale.
Per le immobilizzazioni immateriali si applica il metodo indiretto che fa uso del fondo ammortamento:

Macchinari @ Debiti verso fornitori 100

Ammortamento Macchinari @ Fondo Amm. Macchinari. 20

Per sapere l’esatto valore contabile del macchinario, bisogna sottrarre al costo iniziale del Macchinario (100) il relativo Fondo (20)= 80 VCN.

Per le immobilizzazioni immateriali si applica il metodo diretto:
Brevetti @ Debiti v/fornitore  250  nel momento dell’acquisto

Ammort. Brevetto @ Brevetto 50 nel momento dell’ammortamento.

Il valore contabile del brevetto si troverà direttamente iscritto nel mastrino Brevetti.








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