Considerato che per
convenzione la nascita dell’azienda ha una durata infinita, allora è
necessario, da un punto di vista contabile,
frammentare in più periodi l’arco di vita aziendale, questi periodi
possiamo chiamarli esercizi amministrativi che hanno la durata di un anno. Alla
fine di ogni esercizio, bisognerà chiudere i conti per quell’anno e riaprirli
in funzione dell’anno successivo.
Con tale operazione il
conto economico costituito dalle contrapposte sezioni dei costi e dei ricavi si
azzera ogni anno esprimendo per differenza il risultato economico di esercizi,
il quale rappresento la medesima differenza
tra attivo e passivo dello stato patrimoniale, verrà traghettato da
questo nell’esercizio successivo.
Il problema periodico a
cui si va incontro ogni anno, è lo sfasamento temporale generato dalla
differenza tra la componente finanziaria delle entrate e delle uscite monetarie
e la componente economica del sistema a costi e ricavi determina a fine
esercizio la necessità di una serie di scritture definite di assestamento.
Queste scritture riguardano integrazioni e rettifiche di valori.
Le principali scritture
rilevano degli interessi attivi e passivi di competenza, dei costi e ricavi
ancora da fatturare, lo stralcio di crediti e debiti inesistenti, la
rilevazione della quota di accantonamento di fine rapporto del personale
dipendente, la svalutazione dei crediti, la rilevazione dei ratei e risconti,
l’accantonamento al fondo rischi e al fondo oneri futuri, la rilevazione delle
rimanenze di magazzino, la rilevazione degli ammortamenti.
Diamo una lucidata alle
scritture di assestamento più “inflazionate”:
I
RATEI E I RISCONTI:
I
Ratei integrano, quindi aggiungono, quote di costi e
ricavi all’esercizio in chiusura. Sono quote di Entrate e di Uscite future
relative a ricavi e costi già maturati ma non ancora rilevati, che avranno la
loro manifestazione finanziaria nell’esercizio successivo.
Nella sezione del Dare
l’azienda aggiunge quote di ricavi. Con il rateo passivo (in Avere) l’azienda
aggiunge quote di costi.
Es. al 31/12/n :
interessi passivi @ Ratei passivi.
I
Risconti sono operazioni di rettifica,
sottraggono quote di costo e ricavi dell’esercizio in chiusura. I risconti sono
quote di costi e ricavi aventi manifestazione finanziaria anticipata nell’esercizio
in chiusura, già rilevati contabilmente ma non ancora maturati per competenza
economica.
Con il risconto attivo
( in dare) l’azienda sottrae quote di costi, con il risconto passivo l’azienda
sottrae quote di ricavo ( in avere).
Es. Risconti attivi @ Premi
assicurativi
SVALUTAZIONI
POSTE ATTIVE
A fine anno
occorre anche rettificare il valore dei crediti iscritti in bilancio.
Invero,
su di essi grava un “rischio di inesigibilità” che può condurre alla loro mancata
o parziale riscossione.
L’amministratore
prudente, pertanto, stimata l’entità del rischio in oggetto, provvede a
stanziare un apposito fondo di svalutazione, onde tenere conto di tale eventualità1.
Pertanto,
analogamente al caso precedente, verrà stanziato un apposito accantonamento a
fronte della creazione (o incremento) di uno specifico fondo di
rettifica.
Anche
in questa circostanza, tale fondo assume la natura della voce a cui si riferisce.
Ne
deriva che, se esso rettifica un conto numerario (quale “crediti verso clienti”)
assumerà
natura numeraria, mentre se rettifica un conto derivato finanziario (un credito
di finanziamento), assumerà natura finanziaria.
Es.
Svalutazione crediti @ Fondo Svalut. Crediti
FATTURE DA
EMETTERE E DA RICEVERE
La
rilevazione fatture da emettere e da ricevere avviene per i beni che no sono
ancora stati fatturati ma c’è la bolla di consegna. Ciò vale anche per le
prestazioni di servizio.
Per
le fatture da ricevere al 31/12: Merci c/acquisto @ Fatture da ricevere
Per
le fatture da emettere al 31/12: Fatture da emettere @ merci c/vendita.
Nel
periodo successivo, quando arriverà la fattura, bisogna integrare l’iva e
azzerare le conti aperti :
Ricevuta
fattura 1/01: Fatture da ricevere (Dare)
iva
n/credito (Dare)
Debiti
v/fornitore (Avere)
Emessa
fattura 1/01: Crediti v/clienti (Dare)
Iva n/debito (Avere)
Fatture da
Emettere (Avere).
Per
un maggiore approfondimento sulle fatture da emettere e ricevere CLICCA
QUI
RILEVAZIONE
DEGLI AMMORTAMENTI
La
procedura dell’ammortamento è prescritta dal Codice Civile cc 2426, ai fini
della redazione del bilancio d’esercizio. Altra cosa è l’ammortamento dettato
dal legislatore fiscale, il quale si applica in sede di determinazione della
base imponibile ai fini della liquidazione delle imposte. Quello civilistico è
libero; quello fiscale deve essere determinato in base a precise aliquote di ammortamento
previste dal fisco (pubblicate con decreto ministeriale ogni anno), che indicano
la quota massima deducibile ai fini della determinazione del reddito d’impresa
fiscalmente imponibile.
Molto
spesso le aziende ritengono le aliquote fiscali adeguate anche sul piano
civilistico e le utilizzano, ma lo fanno per libero arbitrio.
Nell’esercizio
in cui il bene viene acquistata o prodotto è possibile applicare una aliquota
di ammortamento ridotta, pari al 50 % all’aliquota ordinaria stabilita dalla
legislazione fiscale.
Per
le immobilizzazioni immateriali si applica il metodo indiretto che fa uso del
fondo ammortamento:
Macchinari
@ Debiti verso fornitori 100
Ammortamento
Macchinari @ Fondo Amm. Macchinari. 20
Per
sapere l’esatto valore contabile del macchinario, bisogna sottrarre al costo
iniziale del Macchinario (100) il relativo Fondo (20)= 80 VCN.
Per
le immobilizzazioni immateriali si applica il metodo diretto:
Brevetti
@ Debiti v/fornitore 250 nel
momento dell’acquisto
Ammort.
Brevetto @ Brevetto 50 nel momento dell’ammortamento.
Il
valore contabile del brevetto si troverà direttamente iscritto nel mastrino
Brevetti.
0 commenti:
Posta un commento