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lunedì 2 febbraio 2015

Contributi in Conto Capitale



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Sono quei contributi erogati dallo Stato nei confronti delle aziende, senza l’obbligo di restituzione. Infatti sono detti anche contributi a fondo perduto.


Questi contributi vengono considerati come ricavi differiti, da accreditare in conto economico nella sezione dell’avere, considerati come ricavi, in ragione della durata e vita utile del cespite di riferimento.

La rilevazione in contabilità dei contributi in conto capitale commisurati al costo delle immobilizzazioni materiali deve avvenire lungo la vita utile del cespite, come sopra detto, e a tal fine si riscontrano due metodologie di rilevazione contabile: metodo diretto e indiretto.

Prendendo come riferimento il metodo diretto, il più accreditato anche dagli esperti contabili, si deve rilevare nel conto avere del conto economico, il “contributo in conto macchinari”, a fine esercizio, si provvede a girocontare nella sezione avere del conto patrimoniale “risconti passivi” la quota di contributo da rimandare agli esercizi successivi, secondo la vita utile del bene. Tale procedimento, lascia nel conto economico a tassazione gli ammortamenti tra i componenti negativi e la sola quota di competenza dell’esercizio tra i componenti positivi.

Acquisto macchinari  per 40000 euro  e 20000 euro contrib. A fondo perduto.  Da ammortizzare in 5 anni”

30/09/nn

Macchinari @Fornitore                               40000

05/10/nn

Banca @ contrib c/capitale                        20000

31/12/nn

Amm. macchinari  @ F.ammort.                 8000

31/12

Contrib.c/capitale @ Risconti pass           18000



Il contributo in conto capitale concorrerà al reddito tra i ricavi di esercizio per la quota di competenza pari ad euro 2000, mentre la residua quota 18000, verrà riscontata nei successivi esercizi.

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